Pancotto

Preparazione:

  1. In una casseruola contenente poca acqua si metteva a cuocere il pane casereccio tagliato con le mani, due pomodori tagliati a pezzi o 5-6 pomodoretti, gli spicchi d’aglio vestiti e facoltativamente anche l’aggiunta di una puntina di pepe.
  2. Quando il pane era cotto, veniva versato nel piatto singolo e condito con abbondante olio a crudo e anche con una spolverizzata di pecorino grattugiato.

Storia:

Lo abbiamo chiamato il pancotto del nonno perché un tempo, veniva utilizzato in prevalenza dalle persone anziane, che per la maggior parte erano prive di denti. Questo pancotto durante la cottura formava sulla superficie dell’acqua un sottile velo; per questo motivo é nato il detto che “il pancotto per essere buono deve fare sette veli”.

Variante Pancotto del bebè

Ingredienti: Pane casereccio raffermo, olio extravergine di oliva, parmigiano, sale.

Questo pancotto, che si preparava come il precedente, ma con ingredienti diversi e parmigiano abbondante, era riservato ai lattanti nella fase di svezzamento dal latte materno, quando si introduceva la prima pappa. Considerata la scarsa presenza di proteine, il suo uso rappresentava un grave errore nell’alimentazione del bambino, per cui da molti anni i pediatri ne sconsigliano l’uso proponendo semmai l’uso di un buon brodo vegetale, al posto dell’acqua, e l’aggiunta di un cibo proteico (carne o pesce omogeneizzati o rosso d’uovo)

Variante Pancotto con la ricotta (Pancaruccia)

Ingredienti: Ricotta 200 g a persona, oppure “scotta” (siero della ricotta), pane casereccio, sale, (pepe).

  1. In una casseruola contenente acqua salata si mettevano a cuocere i pezzi di pane, mentre nei piatti singoli si distribuiva la ricotta fresca e su questa si versava un ramaiolo di acqua calda di cottura per farla sciogliere
  2. successivamente si aggiungeva il pane cotto e un poco di pepe, maneggiando il tutto ripetutamente.

Questo pancotto a Tarquinia veniva chiamato “pancaruccia”, come dice il poeta Titta Marina nella poesia che abbiamo riportato sopra, mentre a Gradoli e Valentano era la “tiriboca”. I pecorai, per risparmiare, al posto delle ricotta, vi aggiungevano il siero (la “scotta”) che residuava dalla lavorazione della stessa ricotta.

  • Ingredienti:

    • Pane raffermo
    • olio extravergine di oliva
    • aglio
    • sale
    • pepe
    • pomodori freschi
    • pecorino